Rifugio Casa di Joseph Sassari
Foto: Rifugio Casa di Joseph / Ufficio Stampa

Il Comune di Sassari, insieme ad altri 15 comuni italiani, aderisce al progetto “LGNetEA – Rete dei Comuni per una rapida risposta e servizi per l’inclusione d’emergenza in aree urbane svantaggiate” al fine di affrontare e risolvere i fenomeni emergenziali originati dalla presenza, sul territorio nazionale, di migranti non integrati da un punto di vista abitativo, lavorativo e sociale. In maniera strategica, co-finanziano il progetto l’Unione Europea, il Ministero dell’Interno (Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione) e ANCI (sistema dei Comuni italiani), Cittalia e ANCIComunicare, uniti per ridefinire un modello innovativo che valorizzi la centralità del welfare e favorisca una rete di sistemi su scala nazionale e locale. Tre gli ambiti di azione del progetto: reperimento e predisposizione di abitazioni o dimore temporanee; attuazione di interventi psico-socio-legali; realizzazione di progetti di impegno civico (civic engagement).

Nel Comune di Sassari il progetto LGNetEA è stato incentrato prima di tutto sull’attivazione di una Unità mobile di strada volta ad intercettare e prendere in carico le principali situazioni di emergenza legate a persone di nazionalità straniera, tra cui le famiglie di migranti, con il supporto di un’equipe multidisciplinare composta da mediatori, pedagogisti, psicologi e assistenti sociali.

“È stato un lavoro importante e il risultato ottenuto positivo – afferma Gianfranco Meazza, Assessore ai Servizi Sociali e Vicesindaco del Comune di Sassari – Sono stati fatti circa una novantina di interventi, di cui circa 30 con il coinvolgimento dell’Azienda Sanitaria per la fornitura, per esempio, di kit igienico-sanitari, ma anche per la consegna di vestiti e alimenti. E tutto questo connesso anche alla seconda azione che è quella relativa alla gestione di una casa rifugio, la ‘Casa di Joseph’, che è servita per ospitare situazioni di emergenza abitativa legata ai soggetti di nazionalità straniera. Abbiamo ospitato in 14 mesi circa 9 migranti, oltre all’intervento fatto sulla messa a disposizione di unità abitative con il pagamento del canone di locazione. Quindi devo dire che il Comune ha ottenuto un ottimo risultato”.

“LGNetEA è un progetto valido – aggiunge l’Assessore – il punto di forza è stato quello di essere un servizio di supporto ai centri CAS, i quali hanno una funzione di assistenza di tipo straordinario. LGNetEA invece serve per favorire il benessere dei soggetti migranti e l’inclusione sociale, tanto è vero che ai servizi dell’Unità di strada si sono aggiunti il servizio di gestione della Casa rifugio e tutti quei servizi legati ad un’azione di socializzazione e di inclusione. Perché solo con questo tipo di iniziative si può creare maggiore solidarietà e lo sviluppo di una cultura integrante”.

La terza tipologia di intervento nel Comune di Sassari ha riguardato appunto l’attivazione di laboratori sperimentali di artigianato e cultura per la socializzazione e l’inclusione sociale dei giovani di nazionalità straniera, tra i 18 e i 29 anni, in collaborazione con le associazioni Officine Condivise e Ginquetas, e coinvolgendo anche le famiglie cittadine segnalate dai servizi sociali.

“Soprattutto nella struttura del ‘Centro Poliss’, che si trova in un’area particolarmente disagiata (Quartiere Baldedda, ndr), dove ci sono famiglie esposte a una maggiore vulnerabilità, sono stati svolti laboratori di falegnameria, dove è stata data la possibilità di apprendere nozioni teorico-pratiche legate alla manualità e all’artigianato, e quindi di prendere contatto con il materiale ligneo e utensili per piccole produzioni manuali – spiega Gianfranco Meazza – Sono stati realizzati anche altri laboratori molto interessanti, ad esempio quello sulla ceramica, che ha consentito la conoscenza dei materiali legati alla terra, ad esempio l’argilla, e anche in questo caso c’è stata una buona capacità di interazione, perché non solo c’è un problema di apprendimento di queste nozioni, ma tutte queste iniziative servono anche per creare una sorta di collaborazione e di solidarietà tra i nostri concittadini e i soggetti di nazionalità straniera”.

Sulla possibilità di dare continuità al progetto e agli interventi messi in campo, l’Assessore commenta: “Il Comune di Sassari sta creando le condizioni perché almeno una parte di queste iniziative, malgrado la cessazione del finanziamento LGNetEA, possa proseguire. Stiamo utilizzando altri canali di finanziamento, ad esempio quello del pronto intervento sociale, il cosiddetto progetto ‘Prince’, con cui potremo continuare a garantire la gestione dell’Unità mobile di strada. Oppure utilizzando il canale del progetto ‘Povertà educative’, all’interno del quale certamente potranno essere inserite anche le famiglie di migranti nell’ambito del contrasto all’abbandono o alla dispersione scolastica. E in primis sul PNRR calibreremo le domande per dare risposte alle esigenze abitative e potremo anche certamente inserire l’utenza di nazionalità straniera”. “Il Comune di Sassari – sottolinea Meazza – è tra quei pochi Comuni virtuosi d’Italia che sono riusciti non solo ad avere la capacità di acquisire queste risorse, ma anche di spendere l’intera somma e questo è motivo per noi di orgoglio, perché dimostra efficienza e la buona amministrazione del nostro ente”.

Il progetto LGNetEA, che coinvolge 16 comuni italiani, Bologna, Bolzano, Caserta, Firenze, Genova, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Roma, Sassari, Taranto, Torino, Trieste insieme ad ANCI Liguria, Azienda Servizi Sociali di Bolzano e Azienda Comunale per la Tutela Ambientale di Potenza, è co-finanziato dall’Unione Europea con la linea di finanziamento delle Misure Emergenziali del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI), direttamente gestita dalla Commissione Europea con l’obiettivo specifico “di prendersi cura delle persone per prendersi cura delle città”.